Il giorno 17 agosto un commandos di rivoluzionari agli ordini personali di Marighella prende d'assalto una stazione di trasmissione della radio nazionale di San Paolo, proprietà del gruppo Time Life, una delle più potenti del paese. Questo fu il messaggio trasmesso nel quale oltre ad annunciare l'inizio della guerriglia rurale, Carlos Marighella annuncia una prossima grande azione rivoluzionaria dimostrativa. Un mese più tardi fu rapito l'ambasciatore degli Stati Uniti.
Siamo partigiani della guerra rivoluzionaria nella quale impegnano tutte le nostre forze in Brasile. La polizia ci definisce terroristi e banditi, ma non siamo altro che rivoluzionari che lottano con le armi contro l'attuale dittatura militare brasiliana e l'imperialismo nordamericano. I nostri obiettivi sono i seguenti:
1. Abbattere la dittatura militare, annullare tutti i suoi atti dal 1964, formare un governo rivoluzionario popolare;
2. Espellere dal paese i nordamericani, espropriare le industrie, i beni e le proprietà sia dei nordamericani, sia dei loro collaboratori;
3. Espropriare i latifondisti, farla finita con il latifondo, trasformare e migliorare le condizioni di vita degli operai, dei contadini e della classe media, annullare nello stesso tempo e definitivamente la politica di aumento delle tasse, dei prezzi e dei fitti;
4. Abolire la censura, istituire la libertà di stampa, di critica e di informazione;
5. Sottrarre il Brasile dalla condizione di satellite della politica estera degli Stati Uniti e collocarlo, su un piano mondiale come una nazione indipendente restaurando nello stesso tempo le relazioni diplomatiche con Cuba e tutti i paesi socialisti.
Armi e risorse finanziarie
Per combattere la dittatura militare e raggiungere gli obiettivi qui esposti noi non riceviamo dall'estero nè armi nè risorse finanziarie. Le armi sono ottenute nello stesso Brasile. Sono le armi che catturiamo nelle caserme alla polizia. E sono inoltre quelle che militari rivoluzionari portano alla rivoluzione disertando dalle forze armate della dittatura, come fecero il capitano Lamarca e i valorosi sergenti caporali e soldati che lo accompagnarono nella fuga dalla caserma di Quitauna. Noi speriamo che tali gesti continuino e aumentino provocando la disperazione e la demoralizzazione dei gorilla e il rafforzamento della rivoluzione. Quanto al denaro è risaputo da tutti che i gruppi rivoluzionari armati assaltano le banche del paese ed espropriano coloro che si sono arricchiti sfruttando brutalmente il popolo brasiliano.
Finisce così la leggenda «dell'oro di Mosca, di Pechino o dell'Avana». I banchieri non possono lamentarsi se il denaro espropriato serve a fare la rivoluzione perchè soltanto nell'anno passato hanno avuto un guadagno di 400 miliardi di vecchi cruzeiros, mentre l'impiegato di banca che inizia con un piccolissimo salario arriva a raddoppiarlo soltanto dopo 25 anni di lavoro. Il governo da parte sua non può dir nulla dal momento che un ministro corrotto come Andreazza possiede un appartamento del valore di un miliardo di cruzeiros vecchi e riceve percentuali dalle grandi industrie straniere.
Occhio per occhio dente per dente
La dittatura ci accusa di attentati contro le persone e di assassinii, ma non confessa di aver ucciso Edson Souto, Marco Antonio Braz de Carvalho, «Escoteiro», Nelson José de Almeida, il sergente Lucas e tanti altri patrioti. E non confessa che infligge ai prigionieri shock elettrici, torture e supplizi che avrebbero fatto vergognare persino i nazisti.
I mezzi che la dittatura brasiliana impiega per combattere e reprimere il popolo, sono mezzi barbari e indegni destinati a difendere gli interessi dei grandi capitalisti, dei latifondisti e dell'imperialismo degli Stati Uniti. Al contrario i mezzi che i rivoluzionari utilizzano per combattere la dittatura militare sono legittimi e ispirati da sentimenti patriottici. Nessun uomo d'onore può infatti accettare la vergogna e la mostruosità del regime istituito dai militari e dalle forze armate in Brasile.
Risponderemo occhio per occhio e dente per dente.
La lotta è già cominciata
In un anno di attività i gruppi armati sono riusciti a colpire il nemico che già lamenta i suoi morti ed è costretto, quantunque a malavoglia, a riconoscere l'esistenza della guerra rivoluzionaria. Dalla loro formazione ad ora i gruppi rivoluzionari hanno espropriato i banchieri nazionali e stranieri e le società che assicurano i capitali delle banche rendendo precaria la rete bancaria brasiliana. Hanno espropriato i grandi monopoli imperialisti, il governo federale e i governi degli stati.
Tra le azioni dei gruppi armati si inserisce l'eroica operazione guerrigliera che liberò il sergente Antonio Prestes e molti suoi compagni rinchiusi nel carcere Lemos Brito, in pieno centro di Rio de Janeiro.
L'eliminazione del capitano nordamericano Charles Chandler, venuto dal Vietnam per organizzare lo spionaggio della CIA in Brasile è un'altra prova che i gruppi rivoluzionari armati, si preoccupano di difendere la nostra sovranità e di preservare gli interessi nazionali.
Le dimostrazioni fatte nel paese contro Rockefeller, in special modo quelle di Rio, Sào Paulo e Brasilia nelle quali si sono distinti gli studenti, testimoniano dal canto loro che nessuno in Brasile vuole i nordamericani e che essi contano sull'appoggio della dittatura militare. Ed è così divenuto sempre più chiaro a tutti che i gorilla nascondono la politica del tradimento nazionale della dittatura.
Una guerra lunga
La guerra rivoluzionaria che stiamo facendo è una guerra prolungata che esige la partecipazione di tutti. È una lotta feroce contro l'imperialismo nordamericano e contro la dittatura militare brasiliana che funziona da agenzia degli Stati Uniti dentro il nostro paese. È la continuazione della lotta eroica di Che Guevara, iniziata in Bolivia per la libertà di tutta l'America Latina. È una lotta che va in profondità e mira alla trasformazione della società brasiliana. La nostra lotta per la libertà del popolo non ha fretta nè scadenze. Non è nè una congiura di caserma nè un colpo militare nè una farsa per sostituire uno con l'altro gli uomini del potere lasciando intatta la struttura di classe della società brasiliana.
Proseguire con le guerriglie urbane e lottare nelle campagne
E per questa ragione che tutti i gruppi rivoluzionari impegnati nella lotta devono proseguire con la guerriglia urbana come abbiamo fatto sistematicamente fino ad ora, attaccando le caserme, espropriando, intensificando il terrorismo di sinistra, giustiziando, rapendo, praticando in larga scala il sabotaggio allo scopo di rendere impossibile il clima nel quale il governo deve agire.
Dobbiamo attaccare da tutti i lati con molti gruppi armati differenti composti di pochi uomini e organizzati a compartimenti stagni e persino senza legami tra di loro, per disperdere le forze di repressione del governo. Dobbiamo gradualmente aumentare gli effetti della guerriglia urbana con una lunga serie di atti imprevedibili così che le truppe del governo non possano lasciare l'area urbana per non correre il rischio di sguarnire le città. È questa situazione, disastrosa per la dittatura militare, che permette ai rivoluzionari di scatenare la guerriglia nelle campagne continuando la ribellione urbana.
Per ottenere la partecipazione delle masse nella lotta contro la dittatura per la liberazione del paese e per la libertà del paese dal gioco degli Stati Uniti, il nostro prossimo passo deve essere quindi la lotta armata nelle campagne.
L'anno della guerriglia rurale
Questo sarà l'anno della guerriglia contadina.
Questa è l'ora, tocca ai contadini il cui istinto nel riconoscere il terreno, la cui astuzia nell'affrontare il nemico, la cui capacità di parlare la stessa lingua degli sfruttati, degli oppressi e degli umiliati di tutto il paese, costituisce un'arma decisiva della rivoluzione.
Scuotere la campagna, affrontare la lotta per la terra, per la liquidazione del latifondo, espropriare i latifondisti, incendiare le loro piantagioni, uccidere il loro bestiame per saziare la fame degli affamati, occupare le terre, giustiziare gli affaristi e i nordamericani coinvolti nell'accaparramento di terre e in acquisti lesivi degli interessi dei lavoratori dei campi e degli interessi nazionali, far nascere nell'interno del paese la stessa inquietudine e lo stesso terrore che già domina i militari, gli imperialisti e le classi dirigenti nelle città: questo è l'obiettivo da raggiungere nella seconda fase della guerra rivoluzionaria.
Senza abbandonare la guerriglia urbana i gruppi rivoluzionari armati devono con la loro eroica attività aiutare l'inizio della guerriglia rurale. I nostri sforzi devono convergere nella costruzione e nel rinforzamento dell'alleanza armata degli operai e dei contadini e nella sua unione con gli studenti, gli intellettuali, i religiosi e le donne brasiliane.
Questa alleanza è la grande piattaforma della lotta nelle campagne e della guerriglia contadina dalla quale nascerà l'esercito rivoluzionario della libertà del popolo.